Gli atei bestemmiano perché odiano Dio?


Alcuni dicono che, se sei ateo, allora non dovresti bestemmiare, ma in realtà la bestemmia può capitare proprio come capita di dire "cazzo", "cavolo" o "porca puttana".
Se un eterosessuale è abituato a dire "cazzo" in continuazione, mica lo si può criticate dicendo "sei incoerente, dovresti dire fica, non cazzo"; idem per un grande amante della carne abituato a dire "cavolo" e un femminista abituato a dire "porca puttana!"... nessuno si preoccuperebbe di dire al carnivoro "lascia i cavoli ai vegetariani", o al femminista "se ami le donne, non puoi dire in continuazione quell'insulto maschilista".

Se al posto della credenza in Dio ci fosse stato l'oroscopo, oggi le persone esclamerebbero cose come "mannaggia allo zodiaco!" o "porco di uno scorpione!".
La figura di Dio è stata sempre imposta ovunque, quindi anche gli atei sono abituati alla sua "presenza"; ed è questo il punto: se gli atei bestemmiano non è perché "odiano" Dio, ma perché sono abituati a questo nome, poi bisogna aggiungere che le bestemmie vengono usate anche per prendere in giro i credenti e sminuire l'imponenza di quella che, alla fine, è solo una credenza.

Insomma, almeno per un ateo, la bestemmia non è altro che un "cazzo" o un "cavolo", scappa per abitudine o per trollare, quindi è abbastanza discutibile accusare di incoerenza gli atei dicendo che, se bestemmiano, allora è perché "odiano Dio" (anche se, volendo dirla tutta, leggendo la Bibbia e in particolare il VT, ci sarebbero validi motivi per disprezzarlo).

"Il Dio dell'Antico Testamento è forse il personaggio più sgradevole di tutta la letteratura: geloso e fiero di esserlo, è un castigamatti, meschino, iniquo e spietato; sanguinario istigatore della pulizia etnica; un bullo misogino, omofobo, razzista, infanticida, genocida, figlicida, pestilenziale, megalomane, sadomasochista e maligno secondo il suo capriccio. 
Quelli di noi che si sono familiarizzati con i suoi metodi fin dall'infanzia hanno finito per non accorgersi più di quanto siano orrendi.
(Richard Dawkins. L'illusione di Dio)

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